Rosolia in gravidanza: cause, sintomi, rischi e cure

A cura di: Redazione
La rosolia è una malattia esantematica virale contagiosa molto pesante ma generalmente innocua. La rosolia in gravidanza, però, diventa molto pericolosa perché può causare aborto spontaneo, morte intrauterina e gravi malformazioni fetali.
Proprio per questo prima di concepire è importante sapere se si è immuni a questa malattia, oppure proteggere la propria salute e quella del futuro bambino con un vaccino.
La rosolia è causata da un virus ad RNA classificato come rubeovirus, diffuso in goccioline disperse dalle secrezioni respiratorie delle persone infette.
I pazienti possono diffondere questo virus dalla gola da dieci giorni prima dell’eruzione esantematica fino a 15 giorni dopo il suo inizio.
I sintomi della rosolia non sono particolarmente evidenti, tanto che spesso la malattia passa inosservata. Esistono, infatti, casi in cui non vi sono sintomi, mentre in altri casi compare un’eruzione cutanea di piccole macchie rosa che compaiono prima dietro le orecchie, poi sulla fronte e poi sul resto del corpo, a volte con mal di testa e febbre lieve, leggeri gonfiori dei linfonodi, occhi arrossati e lacrimosi e dolori articolari. Raramente possono esserci delle complicazioni come otite o encefalite, più frequentemente se il paziente è un adulto.
La frequenza della malattia, grazie al vaccino, si è drasticamente ridotta. In Italia l’andamento della rosolia non è condizionato dalla vaccinazione, e avvengono epidemie ogni 5-7 anni.
Se si contrae la rosolia in gravidanza potrebbero esserci conseguenze molto serie per il feto, soprattutto se l’infezione avviene nelle prime sedici settimane di gestazione. Si possono, infatti, verificare casi di aborti spontanei, morti intrauterine e malformazioni che possono riguardare organi come l’occhio, con rischio di cataratta e glaucoma, l’orecchio, con rischio di sordità, il cuore, i vasi sanguigni, e il sistema nervoso, con rischio di ritardo motorio e mentale.
L’eventuale immunità della mamma può essere verificata con il rubeotest, un semplice prelievo del sangue che permette di scoprire se si hanno o meno gli anticorpi contro questa malattia.
Una volta contratta la rosolia lascia un’immunità permanente, per questo tutte le donne che l’hanno già contratta nel passato possono stare tranquille durante la gravidanza.
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