Più prevenzione sulle infezioni in gravidanza

A cura di: Redazione
Esistono infezioni in gravidanza, come toxoplasma gondii, parvovirus B19 e citomegalovirus in gravidanza, che possono portare gravi danni alla salute della donna e del suo bambino.
L’Amcli (Associazione Microbiologi Clinici Italiani), con i contributo di Diasorin, ha promosso tre incontri su questo argomento a Torino (il primo si è tenuto ad Aprile, il secondo si terrà il 19 Maggio e il terzo il 24 Giugno) al fine di sensibilizzare gli esperti sull’attività di prevenzione, in modo da creare maggior conoscenza dell’argomento.
Il ciclo di formazione è rivolto a tutte le figure professionali coinvolte nella gestione delle infezioni in gravidanza, con lo scopo di arrivare ad ottenere delle misure di prevenzione, diagnosi e, quando possibile, di trattamento.
L’attenzione si è focalizzata soprattutto su Citomegalovirus e Toxoplasma gondii, principali infezioni che possono causare danni cerebrali se la madre le contrae per la prima volta durante il primo periodo della gravidanza e le trasmette al feto.
I neonati che nascono con questo tipo di infezione possono presentare sintomi più o meno gravi (petecchie, ittero, ritardo di crescita, epatosplenomegaglia,microcefalia, corioretinite ecc) e il 90% sviluppa sintomi gravi durante i primi due anni di vita (ritardo psicomotorio, alterazioni oculari e sordità).
“Oggi, il Citomegalovirus umano è riconosciuto come la principale causa infettiva di sordità neurosensoriale dell’infanzia” ha dichiarato Pierangelo Clerici, presidente Amcli e direttore U.O. Microbiologia dell’A.S.S.T Ovest Milanese.
“Si stima che approssimativamente 1 su 150 nati abbia un’ infezione congenita da CMV, approssimativamente 1 in 750 nati presenta alla nascita o sviluppa disabilità permanenti dovute all’infezione congenita da CMV, ogni anno, approssimativamente 8mila bambini soffrono di disabilità permanenti dovute all’infezione congenita da CMV ed infine, ogni anno si osservano circa 27mila infezioni primarie da Citomegalovirus nelle donne in gravidanza.” ha aggiunto Clerici, per questo è importante lavorare sulla prevenzione e sulla diagnosi.
Come sottolinea Valeria Meroni del Policlinico S. Matteo di Pavia e coordinatrice del Gruppo di Lavoro Amcli, invece, “se un bambino nasce con la toxoplasmosi congenita e non viene curato durante l’infanzia manifesterà sempre qualche segno di infezione (spesso danni agli occhi) dalla prima infanzia all’adolescenza”.
“L’infezione da Parvovirus se trasmessa dalla madre al feto, può causare gravi danni fetali che possono portare all’aborto spontaneo o al parto prematuro”, ricorda, infine, Cristina Giraldi, segretario nazionale Amcli e Direttore della Microbiologia dell’Ospedale di Cosenza.
Mantenere alta l’attenzione sulle infezioni materno-fetali, creando campagne di prevenzione e diagnosi e mantenendo sotto controllo lo stato della gravidanza, è molto importante per evitare che il bambino possa in futuro riscontrare gravi problemi di salute.
Fonte: aboutpharma.com
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