Lochiazioni: cosa sono e come curarle

A cura di: Redazione
Dopo la nascita del bambino l’utero della madre inizia nuovamente a contrarsi per espellere la placenta e recuperare gradualmente le dimensioni originarie, proprio per questo appaiono le lochiazioni.
Insieme alle contrazioni compaiono anche i lochi, ovvero delle perdite vaginali di sangue, muco, tessuti, residui di placenta, liquido fetale e mucosa endometriale che hanno lo scopo di eliminare l’endometrio, il rivestimento interno delle pareti uterine, che aveva permesso l’annidamento dell’ovulo fecondato.
Questo fenomeno fisiologico dura per le prime settimane dopo il parto e si presenta con perdite di colore rosso scuro, inizialmente abbondanti, dense e con grumi, che passano ad un colore più scuro fino a diventare trasparenti. Devono sempre essere inodore.
Nei primi 3 giorni dopo il parto le perdite sono di colore rosso vivo, abbondanti e con coaguli composti da residui dei tessuti gravidici. Dai 4 ai 7 giorni dopo il parto assumono una tonalità rosata e diventano più liquide. Dagli 8 giorni hanno una consistenza seriosa e un colore giallognolo, mentre dalla terza settimana sono sempre meno abbondanti e diventano biancastre o trasparenti.
Se le perdite assumono un odore cattivo, se la temperatura corpo della mamma raggiunge i 38°C, se le perdite continuano ad essere rosse e abbondanti dopo 3 settimane dal parto, se si hanno intensi dolori al basso ventre, oppure un emorragia dopo la prima settimana, allora è il caso di rivolgersi al proprio ginecologo o alla propria ostetrica.
Durante questi giorni di lochiazioni possono esserci dei piccoli inconvenienti, come dermatite, arrossamento della cute e prurito, per questo è importante utilizzare assorbenti anallergici, di cotone o lavabili.
Se la mamma allatta al seno la durata delle lochiazioni cambia, può diminuire dai 40 giorni ai 20 giorni, in quanto la suzione da parte del neonato induce l’aumento della produzione da parte dell’organismo materno di prolattina e ossicitina, due ormoni che favoriscono la produzione di latte da parte della ghiandola mammaria e intensificano la potenza e la frequenza delle contrazioni dell’utero, accorciando i tempi necessari per il suo ridimensionamento.
Anche nelle donne che partoriscono con il cesareo le lochiazioni tendono a scomparire più velocemente perché durante l’intervento il ginecologo effettua dei raschiamenti eliminando i tessuti che verrebbero espulsi con le lochiazioni.
Per prevenire infezioni ed irritazioni è importante mantenere una corretta igiene intima. Bisogna usare solo assorbenti esterni, cambiarli spesso, lavare i genitali almeno due volte al giorno con acqua tiepida e sapone neutro, evitare disinfettanti e lavande vaginali, lavarsi dalla vagina verso l’ano per evitare che i germi delle feci raggiungano i genitali, se è stata effettuata l’episiotomia praticare spugnature con acqua fredda e asciugare tamponando e consultare il medico in caso di gonfiore o dolore.
Esistono altri rimedi utili nel periodo dopo il parto come arnica, che aiuta la cicatrizzazione e il sanguinamento, e secale cornutum, che diminuisce il sanguinamento e aiuta il dolore delle contrazioni.
Leggi anche:
10 cose che succedono dopo il parto