Ipotiroidismo in gravidanza

A cura di: Redazione
La gravidanza comporta delle variazioni negli ormoni tiroidei, anche in donne che non hanno mai manifestato alterazioni di questo genere.
La tiroide in gravidanza aumenta del 30% per produrre una maggiore quantità di ormoni. Il feto inizia a produrre ormoni tiroidei intorno alla 12° settimana.
Se la tiroide non è in grado di adeguarsi alla gravidanza e subisce un’alterazione troppo forte, smettendo quindi di funzionare bene, diventa necessario un intervento terapeutico farmacologico.
In questo caso si parla di ipotiroidismo, le cui cause più comuni sono la carenza alimentare di iodio, i processi autoimmuni, i processi infiammatori o degenerativi, interventi chirurgici alla tiroide o radio terapia di testa o collo.
Tra i sintomi più comuni dell’ipotiroidismo troviamo: - stanchezza - stitichezza - freddo - perdita di capelli - aumento di peso - fragilità delle unghie - pelle secca - ridotta capacità di concentrazione
Per curare l’ipotiroidismo si ci deve rivolgere subito al proprio medico curante, in modo che possa prescrivere una terapia, come quella ormonale a base di L-tiroxina, adeguata alla gestante e al suo stato di gravidanza.
L’ipotiroidismo grave, che fortunatamente è raro, può portare a forti ripercussioni come il basso peso del bambino alla nascita, il parto pretermine, l’ipertensione arteriosa durante la gravidanza, il ritardato sviluppo neuro cognitivo del feto e, nel 60% dei casi, l’aborto.
Il controllo immediato della tiroide in gravidanza è, soprattutto, consigliato alle donne che hanno una storia di disfunzione tiroidea personale o familiare, sintomi di disfunzione tiroidea, obesità, età superiore ai 30 anni, una storia di aborto, infertilità o parto pretermine, il diabete mellito di tipo 1 o altri disordini autoimmuni, l’uso di farmaci come il litio o l’amiodarone e la residenza in una zona di carenza iodica.
L’ipotiroidismo non crea problemi con l’allattamento in quanto la dose terapeutica, pur essendo maggiore di quella pre gravidanza, è pur sempre minore rispetto a quella durante la gravidanza. E’ opportuno mantenere la funzione della tiroide sotto controllo anche dopo il parto.
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