Il bambino è più intelligente grazie all’allattamento al seno

A cura di: Redazione
È ormai appurato che l’allattamento al seno porta grandi benefici sia alla mamma che al bambino. Proprio per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) raccomanda a tutte le mamme di allattare almeno fino ai due anni di età del bambino.
Un studio, condotto dai ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston e pubblicato sul The Journal of Pediatrics, ha evidenziato che l'allattamento al seno migliora lo sviluppo del cervello e delle funzioni cognitive.
Durante lo studio sono stati esaminati e seguiti 180 neonati pretermine dalla nascita fino ai sette anni di età. Da questa analisi si è scoperto che i bambini alimentati con più latte materno nei primi 28 giorni di vita avevano un Q.I. più alto, oltre ad aver sviluppato volumi più grandi di alcune zone del cervello come ad esempio la materia grigia, avendo grandi miglioramenti anche per quanto riguarda il rendimento scolastico, la funzione motoria e la memoria di lavoro.
“I nostri dati supportano le attuali raccomandazioni circa l’allattamento al seno per nutrire i neonati pretermine durante la loro permanenza nell’unità di terapia intensiva neonatale (TIN) in ospedale. Questo è importante non solo per le mamme, ma anche per gli ospedali, i datori di lavoro, gli amici e membri della famiglia in modo che possano fornire il supporto che necessario durante questo periodo in cui le madri sono sotto stress e lavorano così duramente per produrre latte per i loro bambini” ha spiegato la dottoressa Mandy Brown Belfort, ricercatrice e medico del Dipartimento di Neonatologia Medica al Brigham and Women’s Hospital e principale autrice dello studio.
Durante la ricerca sono stati seguiti bambini nati prima di 30 settimane di gestazione che facevano parte del Victorian Infant Brain Studies color 2001-2003. Dopo aver determinato il numero dei giorni in cui i bambini hanno ricevuto il latte materno, sono stati esaminati i dati relativi ai volumi cerebrali regionali misurati con la risonanza magnetica quando i bambini avevano la stessa età e poi a 7 anni.
All’età di 7 anni, inoltre, sono state esaminate le funzioni cognitive, il quoziente intellettivo, le capacità di lettura, le capacità matematiche, di linguaggio, di attenzione, la memoria di lavoro, le prove motorie e la percezione visiva.
I risultati finali hanno mostrato che i bambini allattati prevalentemente al seno per un tempo maggiore, durante il ricovero in terapia intensiva neonatale, avevano maggiore volume e profondità nucleare nella materia grigia. Anche i risultati scolastici e motori mostrati all’età di 7 anni si sono dimostrati migliori.
“Molte madri di bambini prematuri hanno difficoltà a fornire loro il latte materno e abbiamo bisogno di lavorare duramente per assicurare che queste madri abbiano il miglior supporto possibile in atto per massimizzare la loro capacità di soddisfare i propri obiettivi di alimentazione. È anche importante notare che ci sono tanti fattori che influenzano lo sviluppo di un bambino, e il latte materno è solo uno di questi” ha dichiarato la dottoressa Belfort.
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